Il paragone
2021nontitemo n°21
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Buongiorno e buon ventunesimo giorno di questo 2021 Non Ti Temo.
Il nostro mese si sta pian piano riempiendo di attività e noi abbiamo ascoltato sempre più tanti aspetti di noi. Oggi vorrei portare l’attenzione a quell’impulso, che fa parte di ognuno di noi, di paragonarsi agli altri. Lo facciamo con i figli, guardando i figli degli altri, oppure con i nostri colleghi a lavoro (Lui è più giovane di me e ha fatto carriera più in fretta) oppure Quella mia amica si è già sposata e io non ho ancora trovato una persona oppure Guarda com’è brava e come le riescono le cose facilmente, io invece ogni volta devo fare un sacco di fatica per fare tutto.
Sono pensieri insiti in ognuno di noi. Quello che ci sta a cuore entra quasi automaticamente nel circolo del paragone con gli altri. Molto spesso le nostre si aggravano o forse nascono proprio dopo questo confronto che facciamo con gli altri e che facciamo con altri ideali, perché non sappiamo com’è realmente la vita di quella persona. Forse ne conosciamo un aspetto, forse vediamo il risultato di un ambito ma sicuramente non possiamo avere il quadro completo. Questo è molto chiaro e ormai è stato ripetuto fino alla nausea: i nostri giorno con i social in cui ci sono questi profili Instagram patinati, per cui si pensa Questa è una persona di successo, piena di amici, piena di feste, piena di oggetti. In realtà poi ben poco si sa di qual è il retroscena, qual è il backstage di quelle foto che spesso sono costruite benissimo ma a tavolino. Questo accadeva anche prima dei social. Forse i social hanno amplificato il problema, ma la tendenza c’è. Oggi, nei nostri dieci minuti, vorrei che ci prendessimo lo spazio e il tempo di esplorarla. Per qualcuno può essere un vero e proprio tallone d’Achille, per qualcun altro è solo un aspetto fra tanti, ma soprattutto quando il paragone ci paralizza possiamo usare la consapevolezza mista alla potenza della nostra mente. La nostra mente è capace di fare grandi cose tra cui costruire meravigliosi scenari di vita fantastica, ovviamente da attribuire agli altri non a noi. Può anche aiutarci però, nel momento in cui noi alleniamo la consapevolezza a riconoscere alcuni pensieri (come ad esempio pensieri di confronto con gli altri). Se riusciamo a essere presenti, ce ne accorgiamo prima che diventino troppo appiccicosi e riusciamo a dire Ok, mi fermo, ho riconosciuto di avere un pensiero di confronto e paragone, ma io sono io e gli altri sono gli altri. Può essere una frase di questo tipo o qualsiasi vostro personalissimo mantra che vi aiuti a sganciare un po’ la situazione, perché ogni volta che vi confrontate semplicemente non siete nella realtà. Se proprio volete fare un confronto, può essere con voi stessi, con il vostro sé attuale, quello passato o quello futuro che vorreste essere o diventare. Ognuno ha il suo pensiero, ognuno ha le sue situazioni, ognuno ha le sue difficoltà, ognuno ha il proprio sentiero. Occuparci di quello degli altri, passare il tempo a vedere che cosa ha, fa o non fa, dove riesce e dove non riesce, è semplicemente un modo per allontanarci da noi, per sganciarci da come stiamo, da quello che noi potremmo fare. Sono tutte risorse ed energia che noi buttiamo all’aria. È un modo per non affrontare quello che davvero c’è, quello che davvero ci preme, quello che davvero ci fa male. Ci occupiamo la testa di pensieri e confronti, così posso darmi la scusa per non fare, così posso darmi la scusa per non intraprendere quella cosa. Ecco, l’ho detto prima, la mente è molto astuta, molto ingannevole, molto presente e capace, ma può volgere anche a nostro favore: se oggi dedichiamo dieci minuti a meditare e scrivere qualcosa su questo aspetto, su quanto il paragone incida o su dove incide o con chi, e dire Io faccio questo ma cosa non voglio vedere? Perché sposto la mia attenzione su quest’altra persona o situazione?
Renderci conto ci aiuta. Durante la vita, quando scatterà di nuovo il pensiero di paragone e confronto, avremo un bagaglio per dire Ok, questo lo lascio per questo, questo e questo motivo. Il nostro mantra, che può essere Io sono io, gli altri sono gli altri ci aiuta e fa in modo di riportare noi al centro perché siamo noi con il nostro cammino e la nostra vita quello che davvero conta… non perché gli altri non siano importanti o non ci siano connessioni, ci mancherebbe, ma perché solo prendendoci cura di noi possiamo davvero capire come stiamo, dove vogliamo andare, cosa facciamo, cosa va o cosa non va. È molto importante anche domandarci se questa vita che ogni tanto vediamo patinata la vorremmo davvero. Alcune volte c’è questo alone che anche nei desideri diventa un po’ Voglio fare come gli altri perché così tutto andrà bene. C’è un po’ di pensiero conformista che ci spinge quasi a desiderare delle cose, a volere una vita, degli oggetti o delle situazioni solo perché la maggioranza le considera belle, appaganti, forme di successo, status symbol. Anche questo è un bell’interrogativo. È importante smettere di imitare gli altri o semplicemente rispondere o cercare di rispondere a quello che secondo la società dovremmo fare e capire quali sono davvero i nostri desideri, qual è davvero il nostro sentiero.
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