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Coltivare il buon cuore

Coltivare il buon cuore

Kids n°4

La felicità si coltiva anche attraverso la gratitudine…

La sezione Kids nasce per raccogliere brevi racconti ed esercizi di mindfulness adatti ai più piccoli. E’ difficile indicare un’età minima o massima per ascoltare questi audio, io vi consiglio di testarli assieme ai più piccoli e poi di commentarli, riascoltarli, ripeterli con altre parole: insomma farli vostri!

Leggi la trascrizione della puntata

Abbiamo un’altra possibilità di coltivare la nostra felicità duratura, quella profonda: coltivare il nostro buon cuore. Significa, ad esempio, imparare a non fare del male ma fare del bene, a prenderci cura del nostro cuoricino, perché più cerchiamo di non fare del male a nessun essere vivere, né con il corpo né con le parole né con i pensieri (perché ci sono anche quelli), più ci prendiamo cura non solo degli altri ma anche di noi. Quando facciamo qualcosa di cattivo o di male, ne risentiamo anche noi; al contrario, quando facciamo qualcosa di bene, facciamo del bene agli altri e anche a noi. È un po’ come se fossimo tutti connessi e, se io do uno spintone a qualcuno torna indietro lo spintone anche a me; se abbraccio qualcuno, torna indietro un abbraccio anche a me. È quindi molto importante imparare a coltivare il nostro buon cuore, ricordandoci che possono ferire le mani o i calci, possono ferire le parole, ma possono ferire anche i pensieri perché è come se dessi uno spintone nella mia mente e quel pensiero e quello spintone torneranno indietro nella mia mente. Questo non mi fa stare tranquillo, non mi fa stare bene, non mi fa essere davvero felice. Possiamo portare l’attenzione a quello che facciamo, diciamo e pensiamo e possiamo adoperarci attivamente per fare del bene, quindi coltivare il nostro buon cuore, facendo delle buone azioni, ad esempio dividendo la merenda con il compagno di classe, ascoltando un amico in difficoltà oppure dicendo qualcosa di buono, di incoraggiante a qualcuno che magari è spaventato, triste o si sente solo. Quelle sono parole buone. Poi, quando magari ci viene un pensiero negativo, ci ricordiamo che forse quella persona adesso mi sta facendo arrabbiare, magari è mio fratello o mia sorella, però in fondo le voglio bene. Faccio a meno di fare questo “pensiero/spintone” nella mia testa e, sempre nella mia testa penso “Le voglio bene, spero che sia felice, è buono/a, solo che ognuno di noi ha momenti in cui si è un po’ più nervosi”. Questo abbraccio, questo pensiero che abbraccia l’altro, in realtà abbraccia anche te e ti farà stare bene. Ogni volta che sceglierai di coltivare il tuo buon cuore facendo una buona azione, dicendo qualcosa di buono o pensando qualcosa di buono anziché qualcosa di cattivo, in realtà starai meglio tu e non solo gli altri. È come se fosse un boomerang. Il buon cuore, alla fine, è come un vaso di fiori: se io lo annaffio, me ne prendo cura, lo sposto al sole ma anche all’ombra in base al caldo o al freddo, i fiori staranno meglio, fioriranno, cresceranno. Se invece dimentico di dare l’acqua, li lascio a seccare al sole o, contrario, a gelare fuori d’inverno, quei fiori non germoglieranno, non staranno tanto bene. È la stessa cosa con il nostro cuoricino: siccome vogliamo tutti essere felici, abbiamo quest’altra possibilità in più, cioè prenderci cura del nostro cuore come se fosse una piantina e cercando di dargli cose positive. Non so se ci sono ancora, ma quando ero piccola c’erano i tamagotchi. Erano dei giocattolini fatti a uovo, molto piccoli, in cui si cresceva un piccolo alieno o un pulcinetto. Se lo trattavi bene e gli davi da mangiare regolarmente, gli facevi fare esercizio, cresceva bene; se ti dimenticavi o lo trattavi male, si ammalava, stava poco bene, cresceva tutto strano. È più o meno la stessa cosa, è come se il nostro cuore fosse un piccolo tamagotchi, ma siccome il nostro cuore starà con noi per sempre è importante prendersene cura, cercare di conoscerlo e farlo stare bene e trovare i modi più adatti per farlo crescere sano, in salute e in forza, perché non c’è solo il corpo. E’ importante che il corpo stia bene, quindi è importante mangiare bene, fare sport e muoversi: questo serve per il nostro corpo. Però anche il nostro cuore ha bisogno di nutrimento e di crescere in maniera sana. Quindi, anche da piccoli, possiamo imparare a prenderci cura e uno dei modi è proprio questo: cercare di coltivare il buon cuore e chiederci come sta. Come sta questo cuoricino, come lo sento? È stanco, è triste, si sente solo, è forte, è luminosissimo oppure tutto buio? Ogni tanto, chiediamoci come sta il nostro cuore e chiediamoci di che cosa potrebbe aver bisogno, come se fosse una piantina o un tamagotchi (per chi ci ha giocato). Più il nostro cuore sta bene, più è facile coltivare il buon cuore e stare bene noi, far stare bene chi ci circonda e quindi essere tutti molto più felici.

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