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Sul cambiamento e l'impermanenza

Sul cambiamento e l’impermanenza

Meditazione Guidata n°11

Anitya, “impermanenza”, è un termine sanscrito che indica uno dei tre aspetti fondamentali dell’esistenza nella dottrina canonica del buddhismo, ovvero il fatto che tutti i fenomeni sono transitori e passeggeri.

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Trovate una posizione comoda e rilassatevi completamente. Prendetevi il tempo per calmare i vostri pensieri, per atterrare sul cuscino e osservare con attenzione il respiro.

Quando sentite che la vostra mente è calma e consapevole, spostate la vostra consapevolezza al corpo, come se illuminaste ogni parte: braccia, gambe, testa, pelle, sangue, ossa, nervi e muscoli. Esaminatele lentamente una per una, chiedendovi che sensazioni arrivano da ognuna di queste parti. Potete prendervi il tempo di vedere come sono fatte: la forma, la dimensione, lo spessore. Prendete consapevolezza del corpo e del suo funzionamento. Prendete consapevolezza del movimento che il corpo produce in ogni istante: il battito del cuore che pompa il sangue, l’andare e venire del nostro respiro, l’energia degli impulsi nervosi. C’è tantissimo movimento dentro il nostro corpo.

Ora passate alla consapevolezza del vostro corpo a un livello ancora più sottile, quello della struttura cellulare: cellule vive che nascono, si muovono, si riproducono, muoiono e si disintegrano. Tantissime, tantissime cellule minuscole di cui non abbiamo percezione che hanno dei cicli di vita.

E possiamo entrare a un livello ancora più sottile, dentro queste cellule. Ci sono le molecole, gli atomi, le particelle subatomiche: è tutto costantemente in movimento. La nostra mano, che a guardarla sembra ferma, è formata da molecole, atomi e particelle subatomiche costantemente in movimento. Prendetevi il tempo per avere una reale sensazione del cambiamento che avviene momento dopo momento nel vostro corpo, costantemente, anche se da fuori non sembra tutto il corpo cambia, si rigenera e si muove.

Guardate ora la mente. Anch’essa è composta di molte parti: pensieri, percezioni, sentimenti, ricordi, immagini che si susseguono incessantemente. Osservate per qualche minuto questo flusso continuo di esperienze, di creazioni della mente.

Immaginate di essere affacciati a una finestra sulla vostra mente. Cercate di non aggrapparvi a nessuna di queste immagini, a nessun pensiero, lo farete poi se vorrete ma questo è il momento solo per osservare: non c’è da capire, non c’è da spiegare, c’è solo da osservare dalla finestra.

Familiarizziamo con il cambiamento e con l’impermanenza continua che c’è anche all’interno della nostra mente.

Ora possiamo rivolgere la nostra consapevolezza all’ambiente che ci circonda: il nostro cuscino da meditazione o la sedia su cui siete seduti; i muri, le finestre, il soffitto, i mobili. Scegliete un oggetto, un oggetto qualsiasi. All’apparenza è concreto, fermo, immobile, ma se scendiamo di livello ci rendiamo conto che anche quell’oggetto è composto da una massa di minuscole particelle vorticanti. Prendetevi il tempo per stare con questa esperienza.

Poi spaziate, uscite dalla vostra stanza, incontrate persone, corpi, menti e anche quelli cambiano costantemente, non rimangono uguali a sé neanche per un momento. Lo stesso vale per tutti gli altri esseri viventi: gli animali, gli uccelli, gli insetti. Tutto è impermanente, tutto cambia, tutto è in movimento anche se all’apparenza a noi sembra fermo, sembra immobile. Alberi, montagne, oceani, il sole, la luna, le stelle: tutte queste cose sono composte da atomi e da altre particelle minuscole che si muovono, che cambiano costantemente ogni millisecondo. Nulla rimane uguale a sé stesso senza cambiare.

Ogni volta che durante questa meditazione sentite più chiara la consapevolezza di questo movimento e di questo cambiamento continuo, datevi il tempo di sentire questa sensazione, di portare questa consapevolezza nel corpo. Cercate di fissare quanto più possibile questa esperienza nel corpo e nella mente. Quando la sensazione non è più percepibile o vi siete distratti, tornate a esaminare il corpo, l’oggetto, il mondo intorno a voi.

È irreale e fonte di sofferenza aggrapparci a ciò che ci circonda come se fosse stabile. Come se fosse sempre uguale a sé. Qualsiasi oggetto, persona o situazione non rimarrà mai uguale a sé. Se ci aspettiamo che ciò accada, se cerchiamo di tenere immutata qualcosa che nella sua natura non può esserlo, finiremo per soffrire. Qualunque cosa bella e piacevole cambierà e in seguito scomparirà. Qualunque cosa spiacevole o irritante non durerà per sempre.

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