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Amare sé stessi

Amare sé stessi

Meditazione Guidata n°9

Ascoltiamo il nostro cuore e impariamo a volerci bene

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Troviamo la nostra posizione, una posizione vigile ma non tesa, e chiudiamo gli occhi. Iniziamo a portare l’attenzione al corpo e ai punti di contatto del nostro corpo con il cuscino, la sedia o il pavimento. Iniziamo a respirare con consapevolezza e cerchiamo di essere accurati nell’accogliere le varie fasi del processi di respiro. Portiamo l’attenzione alla fase di inspirazione, in cui si gonfia la pancia, al momento di stasi che c’è tra l’inspirazione e l’espirazione e poi espiriamo sgonfiando la pancia, seguendo tutto il movimento fino ad arrivare al piccolo momento che c’è tra l’espirazione  e la nuova fase di inspirazione.

Oggi cerchiamo di portare l’attenzione a noi stessi, all’amore per noi stessi e quindi a riconnetterci al nostro cuore, per ricordarci che siamo degni di amore. Questo è uno spazio, un tempo che stiamo dedicando a noi e alla cura di noi stessi. Rallentiamo e scegliamo con consapevolezza di ascoltarci. Meditare sull’amore per noi stessi è un modo per entrare in contatto con parti molto profonde di noi, parti vulnerabili. Decidere di sedersi con i propri pensieri e sentimenti, piuttosto che allontanarli, è di per sé un atto d’amore che facciamo nei nostri confronti.

Mi concedo lo spazio e la possibilità di sentire, senza giudizio, qualsiasi cosa io abbia bisogno di sentire. La meditazione e la pratica ci permettono di vedere che i pensieri non sono permanenti ma vanno e vengono, quindi qualsiasi sensazione o emozione è solo temporanea.

Continua a fare respiri profondi: inspira attraverso il naso ed espira attraverso il naso. Quando ti senti più calmo, prova ad allargare l’attenzione non solo alla pancia ma a tutto il corpo. Cerca di non pensare al corpo ma di percepire le sensazioni. Ci potrebbe essere un punto di tensione, un punto dolorante, magari un senso di irrequietezza, di paura, di dubbio, la mente che divaga. È tutto normale. Osservalo, osserva i pensieri e poi scegli di tornare sul tuo corpo.

Ora ti chiedo di portare entrambe le mani all’altezza del cuore e di sentire le sensazioni, il palmo delle mani che tocca la superficie della stoffa, ad esempio. Porta l’attenzione alle sensazioni fisiche. Ora, ripeti mentalmente “Io sono degno di essere amato/a”. Ripeti mentalmente questa frase più volte. Prova a sentire che cosa succede mentre dici queste parole a te stesso. Forse c’è la mente che divaga, qualche pensiero. Va tutto bene. Nota che cosa succede alla mente, che cosa succede ai pensieri, lascia che passino esattamente come le nuvole nel cielo e torna a ripeterti “Io sono degno di essere amato/a”. Ripeti questa frase lentamente, con attenzione, e poi respira ascoltando che cosa succede nel corpo. Potrebbero esserci delle zone più pesanti o invece dei punti in cui si percepisce un vuoto. Non cercare di capire o di spiegare quello che senti, semplicemente notalo senza giudizio, senza paura, ricordandoti che è proprio questo che cerchiamo, cioè sentire quello che c’è nel corpo con fiducia. “Io sono degno di essere amato/a”.

Potrebbe esserci un senso di smarrimento oppure un calore che avvolge il corpo. Potrebbero esserci sensazioni contrastanti o potresti provare cose diverse facendo questa stessa meditazione in momenti diversi. È normale. Ti chiedo di avere fiducia nel processo e fiducia nell’importanza di sentire quello che c’è dentro. Se è troppo difficile, se la mente sfugge, se l’irrequietezza è sempre più forte va bene, notalo, è un segnale, è una resistenza: stiamo chiedendo alla nostra mente e al nostro corpo di fare qualcosa che normalmente non facciamo, perché normalmente non siamo abituati a stare fermi o ad ascoltare quello che c’è dentro. Le difficoltà o i dubbi o le resistenze fanno parte del viaggio.

Quando ti senti pronto, vorrei che provassi a fare un esercizio di visualizzazione. Immagina di avere davanti a te un altro te bambino. Ti chiedo di immaginarti come un bambino, come quando eri bambino/a perché spesso abbiamo delle resistenze ad amarci o a volerci bene, ma nella nostra forma bambina è più semplice. Se hai il ricordo di qualche fotografia, di qualche momento in cui eri piccolo/a, richiamalo e visualizza quel bambino o quella bambina davanti a te. Scegli tu la distanza, scegli tu l’età, ma immagina quel piccolo essere in tutti i suoi dettagli, in tutta la sua unicità. Le mani sono sempre al petto. Ora ti chiedo di sentire e percepire proprio sotto le mani il calore e l’amore che provi per quel bambino o per quella bambina. È un esserino piccolo, indifeso, molte cose non le ha scelte, molte cose che accadranno non le sa ancora. Guardalo e amalo. Non è un esercizio semplice, ci vuole tempo, ci vuole molto coraggio. Prova a sentire questa sensazione di amore e connessione che hai nei confronti di quel bambino o di quella bambina. Lascia che questa sensazione, questo amore, ti riscaldi o si faccia percepire al centro del tuo cuore. Quel bambino c’è ancora dentro di te e merita amore ed è degno di essere amato, soprattutto da te.

Quando sei pronto, fai qualche altro respiro profondo e consapevole e poi apri dolcemente gli occhi. Siediti, rimani qualche istante con te per riconoscere o ripensare all’esperienza che hai avuto durante questa meditazione. Se puoi, ritorna a questi momenti ogni volta che hai bisogno di creare uno spazio d’amore per te stesso/a e ripeti questa meditazione più volte perché è un bellissimo modo per imparare qualcosa di nuovo su di te e per sintonizzarti sui tuoi bisogni, sia fisici che emotivi. Costruire una relazione più forte con noi stessi è il primo passo per vivere in maniera più piena e felice.

 

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